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mercoledì 25 aprile 2012

L'Italia accelera sul piano per l'efficienza energetica

23 Aprile 2012 L’Italia proverà a ridurre le emissioni inquinanti sulla scia della Roadmap 2050, proposta nei mesi scorsi dalla Commissione europea. Proprio nei giorni scorsi, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha inviato al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) il piano nazionale contro la CO2. Il piano, ha spiegato Clini, contiene misure «che dovrebbero consentire alla nostra economia di ridurre ulteriormente il contenuto di carbonio […], tenendo conto che a livello europeo stiamo convergendo verso una strategia di lungo termine che prevede una riduzione delle emissioni del 25% nel 2020 e del 40% nel 2030». Quali sono le misure pensate dal Governo? Nella delibera del Cipe si conferma la proroga al 2020 del bonus del 36% per la ristrutturazione degli edifici, già stabilita dall'esecutivo a dicembre 2011. Come ha riferito ufficialmente a Energia24 il ministero dell'Ambiente, però, Clini sta lavorando all'obiettivo di estendere al 2020 (anziché bloccarla alla fine di quest'anno) la detrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica nell'edilizia. Sarebbe un cambio di rotta evidente rispetto al decreto approvato pochi mesi fa. Questa detrazione fiscale, infatti, diventerebbe strutturale, accogliendo le richieste di varie associazioni (Assolterm in particolare), secondo le quali il bonus del 55% è tra gli strumenti decisivi per promuovere l’innovazione tecnologica nell'efficienza energetica. Basti ricordare, per esempio, le caldaie a condensazione, l’isolamento termico degli infissi e così via, che richiedono investimenti spesso molto onerosi alle famiglie e alle imprese. In secondo luogo, la proposta del piano vorrebbe riformare i Titoli di efficienza energetica (i cosiddetti “certificati bianchi” utilizzati finora per premiare gli interventi che permettono di risparmiare elettricità o gas) attraverso un decreto da emanare entro il prossimo giugno. Il sistema dei certificati andrebbe esteso al periodo 2013-2020 e includerebbe nuovi settori: i processi produttivi delle industrie, i trasporti ferroviari, aerei e marittimi (definiti settori “di confine” nel testo della delibera Cipe), la generazione distribuita da fonti rinnovabili associata all’impiego di Smart grid. Il Governo, inoltre, vorrebbe istituire un Catalogo nazionale presso il ministero dell’Ambiente, con tutti i prodotti, i servizi e le tecnologie in grado di aumentare l’efficienza energetica e diminuire così le emissioni di gas serra. Le imprese e i soggetti privati che pescheranno da questo catalogo, si legge nella delibera, avranno un accesso agevolato al Fondo rotativo per Kyoto e si vedranno ridurre del 55% l’Iva sull’acquisto di quei prodotti, servizi e tecnologie inseriti nella maxi lista nazionale. Il piano Clini, inoltre, vorrebbe lanciare una “carbon tax” per i settori industriali esclusi dalla direttiva Eu-Ets (Emission trading system). I proventi della tassa sulle emissioni di CO2 dovrebbero finanziare gli investimenti pubblici e privati nell’efficienza energetica e potenziare il Fondo di Kyoto (che, lo ricordiamo, ha già esaurito lo stanziamento di 600 milioni di euro per il 2012 con un boom di richieste).

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