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martedì 8 novembre 2011

Se la Grecia paga il debito con l'energia solare

Il debito pubblico greco? Atene potrebbe pagarlo (anche) grazie all'energia del suo generoso sole. Se ne è parlato a Bruxelles nei giorni scorsi. Il commissario per l'energia Gunther Oettinger, il direttore generale per l'energia Philip Lowe e il capo della task force della Banca Europea sulla crisi greca, Horst Reichenbach, stanno infatti esaminando l'ipotesi di permettere alla Grecia di ripagare parte del suo debito verso gli altri stati membri, come la Germania, fornendo loro energia solare, riporta l'agenzia Euractiv.

Una via per uscire dalla crisi, quella di attirare investimenti nel fotovoltaico ed esportare energia pulita, che Atene sta esaminando da mesi, avendo individuato come partner la Germania. L'iniziativa potrebbe crescere coinvolgendo altri? Al momento nessuno lo sa, l'idea finora non avrebbe riscosso grande entusiasmo, riporta Euractiv, ma il progetto, prima discusso solo da Grecia e Germania ora è arrivato anche sul tavolo dell'Europa.

Il paese ha un'irradiazione solare che è superiore di circa il 50% a quella tedesca ma una potenza fotovoltaica ancora allo stato quasi embrionale: si parla di una produzione di 80 volte minore alla Germania. I tedeschi stanno affrontando la transizione per uscire dal nucleare ed è tra gli Stati membri più preoccupati per le sorti dell'economia greca, in crisi da prima del 2010. Sul fotovoltaico, inoltre, la cancelliera Angela Merkel nelle settimane scorse ha reso chiare le sue intenzioni: frenare in casa, riducendo gli incentivi, per importare energia pulita da paesi in cui il sole rende di più, come appunto la Grecia.

Il progetto Helios – questo il nome datogli da Atene - prevede infatti di mettere a disposizione degli investitori del fotovoltaico terreni demaniali (ad esempio cave abbandonate o basi militari) privi di vincoli legali-amministrativi alla realizzazione dei parchi. Insomma, una corsia preferenziale per attrarre nella disastrata economia greca capitali esteri e far fruttare a pieno il potenziale solare del paese.

fonte: qualenergia.it



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