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giovedì 3 novembre 2011

Per il solare potrebbero arrivare incentivi diversi dal Nord al Sud

Il Governo pensa di variare le tariffe del fotovoltaico secondo le zone climatiche del nostro Paese; ma l'industria del settore non ci sta
 
Continua a espandersi la nebulosa intorno al futuro del fotovoltaico italiano. Stando alle indiscrezioni sulla bozza del decreto sviluppo che sta elaborando il Governo, potrebbe esserci un nuovo cambio di rotta sugli incentivi per l'energia prodotta con i pannelli solari. La bozza prevede la “perequazione” tra Nord e Sud. In altre parole: i sussidi elargiti al fotovoltaico varieranno secondo le zone climatiche, diminuendo nelle regioni più soleggiate e aumentando in quelle con condizioni meteorologiche più sfavorevoli, in modo che le tariffe per il solare riflettano il reale rendimento degli impianti. Il ministero dello Sviluppo economico, di concerto con quello dell'Ambiente, dovrà stabilire le opportune correzioni con un decreto.

Così le associazioni del settore sono tornate sul piede di guerra. «A meno di cinque mesi dalla già tormentata approvazione ed entrata in vigore del quarto Conto energia, […] non è accettabile vedere messa ancora una volta in discussione la regolamentazione di un settore come il fotovoltaico», si legge in una nota congiunta di Assosolare, Aper e Gifi. In questi giorni, le associazioni si erano già mobilitate contro due ipotesi: quella di una moratoria sui grandi impianti (proposta da Confindustria perché ci sarebbe un eccesso di elettricità non consumata) e quella di un condono per le installazioni abusive da inserire nel decreto sviluppo. Assosolare, Aper e Gifi hanno confermato la «piena disponibilità a presenziare ai tavoli tecnici istituiti dal ministero dello Sviluppo economico in un confronto propositivo con produttori di energia tradizionale, gestore di rete e tavolo della domanda, per trovare soluzioni efficienti per tutti, affinché si arrivi a una seria strategia di sviluppo industriale per le rinnovabili e il comparto energetico italiano».

Le proposte di Assosolare
L’azione di lobby delle associazioni è sfociata in diverse proposte per sviluppare il fotovoltaico italiano. Assosolare, ricevuta dalle commissioni Ambiente e Industria del Senato per un’audizione, ha ricordato innanzi tutto l’obiettivo dei 23 Gw di potenza installata nel 2020, fissato dal quarto Conto energia. Traguardo che costerà meno di un euro al giorno alle famiglie italiane, considerando gli incentivi da spalmare sulle bollette. Grazie a questi 23 Gw, si dovranno acquistare meno crediti per le emissioni di Co2, risparmiando circa 350 milioni di euro l’anno. Il fotovoltaico, ha spiegato Assosolare, dovrebbe valere un giro d’affari di circa 30 miliardi di euro nel 2011, impiegando 55.000 persone (erano 500 nel 2005). Senza contare l’impulso al potenziamento delle reti elettriche, in particolare con le batterie d’accumulo per conservare l’energia generata dalle fonti rinnovabili. Tra i vari aspetti su cui puntare per la crescita del fotovoltaico, Assosolare ha citato, oltre alle reti, anche lo snellimento delle procedure amministrative, uniformandole a livello nazionale, la creazione di poli agro-energetici con le serre solari e altre tecnologie, gli investimenti nell’auto elettrica e relative infrastrutture.

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