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martedì 8 novembre 2011

In Lombardia nuovo “Piano casa”

L'assessore all'Ambiente, Energia e Reti della Regione Lombardia, Marcello Raimondi ha annunciato che entro il 31 dicembre di quest'anno sarà approvato il nuovo "Piano casa" 2011, con misure di incentivazione per l'edilizia sostenibile ed energeticamente efficiente.
Coloro quindi che costruiranno o eseguiranno lavori di ampliamento del proprio appartamento puntando sulle moderne tecnologie per il risparmio energetico (come ad esempio la termoregolazione, caldaie a condensazione, solare termico, ecc.) potranno ottenere premialità aggiuntive tra le quali, per esempio, il raddoppio del bonus volumetrico rispetto alla legge nazionale (dal 5% al 10%) in caso di aumento dell'utilizzo di fonti rinnovabili per il soddisfacimento dei fabbisogni energetici.

Se la Grecia paga il debito con l'energia solare

Il debito pubblico greco? Atene potrebbe pagarlo (anche) grazie all'energia del suo generoso sole. Se ne è parlato a Bruxelles nei giorni scorsi. Il commissario per l'energia Gunther Oettinger, il direttore generale per l'energia Philip Lowe e il capo della task force della Banca Europea sulla crisi greca, Horst Reichenbach, stanno infatti esaminando l'ipotesi di permettere alla Grecia di ripagare parte del suo debito verso gli altri stati membri, come la Germania, fornendo loro energia solare, riporta l'agenzia Euractiv.

Una via per uscire dalla crisi, quella di attirare investimenti nel fotovoltaico ed esportare energia pulita, che Atene sta esaminando da mesi, avendo individuato come partner la Germania. L'iniziativa potrebbe crescere coinvolgendo altri? Al momento nessuno lo sa, l'idea finora non avrebbe riscosso grande entusiasmo, riporta Euractiv, ma il progetto, prima discusso solo da Grecia e Germania ora è arrivato anche sul tavolo dell'Europa.

Il paese ha un'irradiazione solare che è superiore di circa il 50% a quella tedesca ma una potenza fotovoltaica ancora allo stato quasi embrionale: si parla di una produzione di 80 volte minore alla Germania. I tedeschi stanno affrontando la transizione per uscire dal nucleare ed è tra gli Stati membri più preoccupati per le sorti dell'economia greca, in crisi da prima del 2010. Sul fotovoltaico, inoltre, la cancelliera Angela Merkel nelle settimane scorse ha reso chiare le sue intenzioni: frenare in casa, riducendo gli incentivi, per importare energia pulita da paesi in cui il sole rende di più, come appunto la Grecia.

Il progetto Helios – questo il nome datogli da Atene - prevede infatti di mettere a disposizione degli investitori del fotovoltaico terreni demaniali (ad esempio cave abbandonate o basi militari) privi di vincoli legali-amministrativi alla realizzazione dei parchi. Insomma, una corsia preferenziale per attrarre nella disastrata economia greca capitali esteri e far fruttare a pieno il potenziale solare del paese.

fonte: qualenergia.it



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lunedì 7 novembre 2011

dal-2012-un-conto-energia-per-il-solare-termico

Il mercato italiano del solare termico rappresenta il 12% delle installazioni dell'Unione Europea ed è uno dei più importanti mercati del continente. C'è però ancora molto da fare e occorre puntare a un nuovo sistema incentivante, un conto energia per le rinnovabili termiche in grado di portare la diffusione della tecnologia dagli attuali 2,6 milioni di metri quadrati di collettori installati a oltre 18 milioni di m2 entro il 2020.
È quanto emerso dal convegno “Il tetto che scotta: incentivi e sfide del solare termico al 2020”, organizzato da Assolterm nell’ambito della mostra-convegno Solarexpo & Greenbuilding 2011. Il mondo del solare termico italiano ha affrontato alla Fiera di Verona le prospettive e le sfide legate alle novità introdotte dal decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011, di recepimento della direttiva europea sulle rinnovabili (2009/28/CE).
Secondo Valeria Verga, segretario generale di Assolterm (l'associazione di categoria del solare termico) “il decreto legislativo ha avuto il merito di riequilibrare l'attenzione nei confronti delle termiche, rendendo obbligatorio installare queste tecnologie sui nuovi edifici. Un provvedimento che porterà ad un nuovo sistema incentivante per queste fonti, probabilmente uno specifico conto energia i cui costi verranno spalmati sulle bollette del gas.”
Una novità che continuerà a sostenere il solare termico dopo la detrazione fiscale del 55% destinata a chiudersi il 31 dicembre 2011. Il mercato italiano del solare termico è passato, con l’introduzione della detrazione, dai circa 350mila metri quadrati annuali nel 2007 agli attuali 500mila m2 del 2010. Oggi ha un giro d'affari di circa 500 milioni di euro, con un occupazione diretta di 5mila addetti. Se però si considera l’installato per abitante le cose non vanno ancora benissimo: siamo a 0,04 m2 pro capite contro gli 0,43 dell'Austria, con una media europea di 0,06 m2/abitante.
Il nuovo decreto legislativo obbligherà a installare nei nuovi edifici o in caso di ristrutturazioni sostanziali, fonti rinnovabili non elettriche in modo da soddisfare almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda e una percentuale minima dei consumi termici totali che salirà dal 20% nel 2012 al 30% nel 2014 e al 50% a partire dal 2017. “Obblighi ambiziosi - ha fatto notare Valeria Verga - che però purtroppo non valgono per le ristrutturazioni minori e per quelle limitate agli impianti termici, neppure per le aree sottoposte a vincolo e solo in parte nei centri storici”.
“Fornire con le rinnovabili sufficiente calore da soddisfare gli obblighi sarà una sfida non banale per i progettisti”, ha spiegato Stefano Casandrini di Assotermica. Tra le possibilità illustrate quella di integrare le pompe di calore con il solare termico e altre tecnologie. Un altro problema che si accentuerà nel corso dei prossimi anni è la competizione tra solare termico e fotovoltaico per lo spazio sulle strutture edilizie. “Da un punto di vista impiantistico avrebbe più senso tenere il solare termico sul tetto e spostare gli impianti fotovoltaici su frangisole, pensiline o altre strutture esterne” ha spiegato Casandrini.
Secondo Riccardo Battisti di Assolterm il futuro conto conto energia per il solare termico dovrebbe essere valido per tutte le applicazioni (acqua calda sanitaria, riscaldamento, solar cooling, processi industriali). Per gli impianti al di sotto dei 35 chilowatt termici, ossia circa 50 metri quadri di collettori, il contributo proporzionale all'energia prodotta verrebbe erogato seguendo una tabella che stima una produzione di 700 kWh per metro quadrato di pannelli, mentre gli impianti fino a 1000 kWt dovrebbero dotarsi di sistemi di contabilizzazione del calore, e quelli superiori essere incentivati tramite il meccanismo dei certificati bianchi. Il decreto non prevede la cumulabilità del conto energia termico con altri incentivi nazionali; tuttavia, Assolterm propone che sia cumulabile almeno con gli incentivi erogati dagli enti locali.
In termini di redditività del nuovo incentivo “le tariffe dovranno essere stabilite in modo da sostenere la tecnologia – ha spiegato Battisti - ma non essere tanto elevate da attirare gli speculatori e far arrivare nel settore operatori non preparati adeguatamente.”
Il decreto stabilisce che l'incentivo abbia una durata massima di 10 anni e che le tariffe non calino nei primi due. La proposta dell'associazione è di farle scendere del 20% ogni 4 anni o comunque al superamento di determinati obiettivi (cap) sull'installato. Nel caso in cui il conto energia durasse 10 anni, Assolterm propone che si parta con una tariffa di 0,15 euro/kWh per arrivare a 0,10 nel 2020. A quella data il conto energia, assieme alle installazioni obbligatorie (non incentivate), dovrebbe favorire l’installazione annuali di circa 3 milioni di metri quadrati l'anno. Il costo è stimato in circa 220 milioni di euro all'anno.

giovedì 3 novembre 2011

Per il solare potrebbero arrivare incentivi diversi dal Nord al Sud

Il Governo pensa di variare le tariffe del fotovoltaico secondo le zone climatiche del nostro Paese; ma l'industria del settore non ci sta
 
Continua a espandersi la nebulosa intorno al futuro del fotovoltaico italiano. Stando alle indiscrezioni sulla bozza del decreto sviluppo che sta elaborando il Governo, potrebbe esserci un nuovo cambio di rotta sugli incentivi per l'energia prodotta con i pannelli solari. La bozza prevede la “perequazione” tra Nord e Sud. In altre parole: i sussidi elargiti al fotovoltaico varieranno secondo le zone climatiche, diminuendo nelle regioni più soleggiate e aumentando in quelle con condizioni meteorologiche più sfavorevoli, in modo che le tariffe per il solare riflettano il reale rendimento degli impianti. Il ministero dello Sviluppo economico, di concerto con quello dell'Ambiente, dovrà stabilire le opportune correzioni con un decreto.

Così le associazioni del settore sono tornate sul piede di guerra. «A meno di cinque mesi dalla già tormentata approvazione ed entrata in vigore del quarto Conto energia, […] non è accettabile vedere messa ancora una volta in discussione la regolamentazione di un settore come il fotovoltaico», si legge in una nota congiunta di Assosolare, Aper e Gifi. In questi giorni, le associazioni si erano già mobilitate contro due ipotesi: quella di una moratoria sui grandi impianti (proposta da Confindustria perché ci sarebbe un eccesso di elettricità non consumata) e quella di un condono per le installazioni abusive da inserire nel decreto sviluppo. Assosolare, Aper e Gifi hanno confermato la «piena disponibilità a presenziare ai tavoli tecnici istituiti dal ministero dello Sviluppo economico in un confronto propositivo con produttori di energia tradizionale, gestore di rete e tavolo della domanda, per trovare soluzioni efficienti per tutti, affinché si arrivi a una seria strategia di sviluppo industriale per le rinnovabili e il comparto energetico italiano».

Le proposte di Assosolare
L’azione di lobby delle associazioni è sfociata in diverse proposte per sviluppare il fotovoltaico italiano. Assosolare, ricevuta dalle commissioni Ambiente e Industria del Senato per un’audizione, ha ricordato innanzi tutto l’obiettivo dei 23 Gw di potenza installata nel 2020, fissato dal quarto Conto energia. Traguardo che costerà meno di un euro al giorno alle famiglie italiane, considerando gli incentivi da spalmare sulle bollette. Grazie a questi 23 Gw, si dovranno acquistare meno crediti per le emissioni di Co2, risparmiando circa 350 milioni di euro l’anno. Il fotovoltaico, ha spiegato Assosolare, dovrebbe valere un giro d’affari di circa 30 miliardi di euro nel 2011, impiegando 55.000 persone (erano 500 nel 2005). Senza contare l’impulso al potenziamento delle reti elettriche, in particolare con le batterie d’accumulo per conservare l’energia generata dalle fonti rinnovabili. Tra i vari aspetti su cui puntare per la crescita del fotovoltaico, Assosolare ha citato, oltre alle reti, anche lo snellimento delle procedure amministrative, uniformandole a livello nazionale, la creazione di poli agro-energetici con le serre solari e altre tecnologie, gli investimenti nell’auto elettrica e relative infrastrutture.

Più incentivi per il solare di piccola taglia

L'associazione delle rinnovabili è contraria all'articolo nove del decreto Sviluppo, che vorrebbe adeguare le tariffe del fotovoltaico alla media europea
Continuano le discussioni sul decreto Sviluppo all'esame del Governo, in particolare sui prossimi incentivi per le fonti alternative. In questi giorni è intervenuta anche l'Associazione per la tutela delle energie rinnovabili (Anter), suggerendo all'esecutivo di modificare l'articolo nove del provvedimento.
Tale articolo, ha spiegato il presidente dell'associazione, Antonio Rainone, «prevedrebbe, infatti, l'adeguamento del sistema d'incentivi alla media europea, senza considerare che questa comprende anche Paesi, come la Germania, dove lo stesso Governo finanzia la ricerca e promuove l'export e dove ci sono economie di scala per un settore che si è sviluppato negli ultimi dieci anni». Secondo Rainone, quindi, sarebbe un errore diminuire ancora le tariffe pagate all'energia prodotta con i pannelli, dopo la riduzione apportata dal quarto Conto energia (progressiva e spalmata su diversi anni). L'Anter, al contrario, vorrebbe rafforzare gli incentivi per gli impianti domestici e condominiali fino a 20 kw di potenza e per quelli installati dalle Pmi con potenza massima di 50 kw. Perché, si legge nella nota dell'associazione, le piccole e medie imprese «sono il vero tessuto economico del nostro Paese e anche attraverso la riduzione dei costi energetici possono migliorare la loro competitività».

SMALTIMENTO FOTOVOLTAICO

 
Dove finiranno i milioni di pannelli solari installati in tutta Italia? Con una vita media di 20-25 anni, la maggior parte dei moduli fotovoltaici funzionerà ancora per parecchio tempo, considerando che il boom di questa tecnologia è recente. Dati del Gse (Gestore dei servizi elettrici) alla mano, il nostro Paese ha superato gli undici Gw di potenza installata, distribuita su oltre 288.000 impianti. Secondo le stime, quindi, ci sono oltre 52 milioni di pannelli attivi nello Stivale; soltanto lo scorso anno, 50.000 moduli sono stati eliminati per guasti o rotture o perché la loro efficienza era troppo scarsa in confronto agli standard attuali. Così Ecolight, uno dei principali consorzi che gestisce i Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), ha pensato a un sistema analogo per raccogliere e riciclare i moduli solari a fine vita. Il lancio ufficiale dell’iniziativa avverrà alla fiera Ecomondo di Rimini, all’inizio di novembre. Ma il direttore di Ecolight, Giancarlo Dezio, ha già illustrato il nuovo servizio che sarà svolto in collaborazione con Se.Val Divisione ecologia e il Centro servizi Raee.

«La maggior parte dei pannelli solari non più funzionanti è interamente recuperabile - ha spiegato Dezio -. Con gli opportuni trattamenti, infatti, è possibile ottenere silicio, vetro, alluminio e plastica: tutte materie prime seconde, che possono essere immesse nuovamente nei cicli produttivi, facendo risparmiare energia e contribuendo a salvaguardare l’ambiente». Il servizio garantirà il ritiro dei pannelli solari rotti e vecchi in tutto il territorio nazionale e il loro corretto trattamento, con il riciclo dei materiali riutilizzabili e lo smaltimento delle eventuali sostanze nocive, come il telloruro di cadmio. Il consorzio sottoscriverà diversi accordi con le associazioni di produttori di pannelli; nei giorni scorsi, un’intesa analoga è stata siglata anche tra il Consorzio nazionale raccolta e riciclo (Cobat) e il Comitato Ifi - Industrie fotovoltaiche italiane.

fotovoltaico tecnologico detrazione 10%

Prendete una lastra di vetro o un pezzo di plastica trasparente. Ricopritela con uno strato di biossido di titanio, la stessa polvere usata nelle ceramiche. Infine spalmateci sopra un po’ di marmellata di mirtilli. O se preferite un estratto di arance rosse. E voilà. La cella fotovoltaica è pronta. Ebbene, questa potrebbe essere la strada per produrre energia pulita nei prossimi anni.

È questa la nuova frontiera della ricerca in campo biomolecolare. Messa a punto ad Arnesano, alle porte di Lecce. Nel Centro di nanotecnologie biomolecolari dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT), in collaborazione con Cnr e Università del Salento. Qui un team composto da una sessantina di giovani ricercatori (età media 33 anni), studia i pannelli di terza generazione.

All’interno di una cella il colorante (mirtillo) svolge un ruolo paragonabile a quello della clorofilla nel processo di fotosintesi nelle foglie. Dunque le caratteristiche del colorante determinano l’efficienza di captazione, quindi i rendimenti di conversione della luce in energia.

Questa tecnologia consente di produrre celle solari flessibili da installare su superfici curve: auto, mobili, giocattoli e oggetti di arredo. Inoltre, il fatto di poterle colorare e rendere trasparenti, offre una nuova compatibilità architettonica, con la possibilità di inserire gli edifici nel contesto urbano. Non solo. Gli strati di materiale si possono sovrapporre come in un sandwich, aumentando il numero di funzioni del substrato di vetro o plastica: «Pensiamo ad esempio a pannelli capaci di produrre energia elettrica - spiega Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’IIT - e fornire una efficace schermatura dalla radiazione solare». Oppure alla possibilità di generare luce artificiale su un lato della facciata dell’edificio, mediante l’utilizzo di fonti luminose con tecnologia Oled, la stessa dei televisori ultrapiatti.

fonte: corriere.it




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