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mercoledì 23 maggio 2012

Gifi: il fotovoltaico c'entra poco con l'aumento delle bollette

Quando si parla di aumenti delle tariffe quasi sempre la notizia si accompagna a una caccia al colpevole. Se poi c'è di mezzo anche il delicato tema degli incentivi pubblici, in questo caso al fotovoltaico, il dibattito si fa ancora più vivace. Due giorni fa abbiamo pubblicato un articolo nel quale presentavamo le motivazioni ufficiali - così come espresse da un ente indipendente come L'Autorità per l'energia elettrica e il gas - alla base del rincaro delle tariffe dell'elettricità e del gas. Tra queste motiviazioni viene rimarcato l'aumento delle voci riconducibili agli incentivi alle rinnovabili e al fotovoltaico in particolare, ma non sono ovviamente dimenticati i costi superiori dei carburanti, così come viene espressa preoccupazione per i rincari in bolletta che subentreranno a causa degli investimenti necessari nella trasmissione e distribuzione dell'elettricità (peraltro necessari per la crescita delle rinnovabili). Ora pubblichiamo l'interpretazione che dà Anie-Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane) dei dati dell'Autorità. Stessi numeri, ma il punto di vista è opposto. L'aumento del prezzo medio di riferimento dell'energia elettrica per il primo trimestre del 2012 - recita una nota dell'associazione - non è imputabile agli incentivi erogati a sostegno dell'industria fotovoltaica italiana se non per una minima parte. Dal 1° gennaio 2012, osserva sempre il Gifi, il prezzo di riferimento dell'energia elettrica sarà 17,305 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. La spesa media annua della famiglia tipo sarà pari a 467 euro dei quali 32 saranno impegnati per incentivare il fotovoltaico. Secondo i calcoli effettuati, l'aumento stabilito del 4,9% del kilowattora, rispetto all'ultimo trimestre del 2011, è imputabile al fotovoltaico per meno del 30%, a fronte di circa 70% imputabile alla variazione del costo dei combustibili fossili. «Ci appare pertanto strumentale - commenta il presidente di del Gifi Valerio Natalizia - attribuire al solo fotovoltaico la responsabilità degli aumenti del costo dell'elettricità intervenuti a gennaio». «Ricordo infine - aggiunge - che l'utilizzo della tecnologia fotovoltaica ha contribuito nel 2011 alla copertura del 3% circa della domanda nazionale di energia elettrica, evitando i costi per l'importazione dall'estero e rendendo il nostro paese meno dipendente dai precari equilibri geopolitici mondiali».

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