La grid parity per il fotovoltaico avanza rapidamente a livello globale e
nel Sud Italia è già realtà. La previsione non arriva da un’associazione di
categoria delle rinnovabili ma da uno studio della Deutsche Bank, che evidenzia
come, entro appena un anno, il solare globale diventerà un mercato capace di
sostenersi senza incentivi, grazie alla piena competitività con le fonti
fossili in una serie di mercati chiave, a una domanda inaspettatamente forte e
a margini in rialzo. Per quanto riguarda la grid parity nel nostro Paese, la
banca tedesca sottolinea come molti operatori siano in fase di discussione avanzata
per lo sviluppo di progetti non sovvenzionati nel Mezzogiorno. Inoltre, per le
piccole imprese commerciali che possono raggiungere il 50% o più di
autoconsumo, l'energia solare è già oggi competitiva con il costo dell’energia
dalla rete elettrica in molte regioni italiane. Discorso simile in Germania,
dove però la percentuale di autoconsumo deve essere decisamente più elevata
(90%).
A parte i due mercati “storici” per il fotovoltaico globale, Deutsche Bank
delinea prospettive a breve termine molto positive anche in altri Paesi. La
domanda solare in mercati sovvenzionati come il Giappone e il Regno Unito,
dovrebbe essere forte; negli Stati Uniti il fotovoltaico pare destinato a
un'ulteriore crescita grazie anche alla possibile introduzione di una
legislazione favorevole, così come in Africa e Medioriente, Messico e Caraibi.
Caso a sè fa l’India dove, nonostante i ritardi nel programma nazionale per
questa fonte rinnovabile, l’ottimo livello di insolazione e gli elevati prezzi
dell'energia elettrica pagati dai clienti industriali, stanno determinando
la nascita di numerosi impianti su larga scala destinati all’autoconsumo.
Questo quadro roseo, prevede Deutsche Bank, dovrebbe migliorare la
situazione della filiera industriale del fotovoltaico, da oltre un biennio in
profonda crisi di redditività per la crisi dei prezzi innescata dalla
sovrapproduzione asiatica. Diversi produttori, proprio per l’emergere di molti
mercati non sovvenzionati e una maggiore stabilizzazione dei prezzi, potrebbero
iniziare a registrare profitti nella seconda metà dell'anno, dopo anni di conti
in rosso. L’istituto di credito tedesco fa esplicito riferimento ai risultati
recenti del maggiore fabbricante mondiale di moduli, la cinese Yingli, che ha
rivisto al rialzo i dati su domanda e spedizioni, e potrebbe così
migliorare la propria redditività nella seconda parte del 2013. In generale,
prevede Deutsche Bank, il 2014 dovrebbe essere l’anno decisivo per passare da
un modello di fotovoltaico incentrato sui sussidi statali, a un altro basato
sull’autosostenibilità e la grid parity.
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