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lunedì 22 aprile 2013

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lunedì 15 aprile 2013

incentivi solare termico 50% 0 55% ?? quale scegliere?



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Uno dei modi più semplici per tagliare la bolletta è montare sul tetto di casa i pannelli solari termici, quelli che riscaldano acqua o ambienti. Come scegliere i più convenienti.

Div/1 EN/3 FONTI/RINN/SOL_TERM_Div1_Pan_Sol_TERMICO.jpgpannelli solari, va subito precisato, producono calore per acqua o ambienti, e dunque non sono assolutamente da confondere con i fotovoltaici, che invece fanno l’elettricità.
Catturando i raggi della nostra stella preferita per produrre acqua calda sanitaria, si possono comunque risparmiare diverse centinaia di euro l’anno: a seconda del sistema di riscaldamento cui va ad affiancare il solare termico, una famiglia di 3-4 persone può tagliare dai 300 ai 400 euro. Se a questo risparmio si aggiunge il fatto che l’acquisto dei pannelli è incentivato dallo Stato, l’affare si fa interessante: in qualche anno si rientra dell’investimento iniziale (intorno ai 2-3mila euro nel nostro esempio) e per il resto della vita utile dell’impianto, circa 20-25 anni, si ha un risparmio garantito.

I tre concorrenti

Da qualche settimana e fino al 30 giugno, però, chi decide di montare i pannelli si trova dinnanzi a una scelta non facile: convivono infatti tre forme di incentivazione, ciascuna alternativa alle altre.
Oltre alle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, portate dal 36 al 50% fino a fine giugno, e a quelle del 55% per gli interventi di efficienza energetica, confermate sempre solo fino a quella data, dal 2 febbraio infatti è entrato in vigore il nuovo conto energia termico.
Il nuovo incentivo, che premia anche stufe e caldaie a biomassa e pompe di calore, per i piccoli impianti di solare termico garantisce 170 euro a metro quadro di superficie dei pannelli, ma, rispetto alle detrazioni, il cui importo è detratto dall’Irpef in 10 rate uguali in 10 anni, in questo caso il contributo si riceve in due anni. Non solo: non è una detrazione, ma un contributo cash, ricevuto direttamente sul conto corrente.

Quale incentivo scegliere?

Per capirlo abbiamo realizzato simulazioni di casi concreti. Come si vede dagli importi che ci ritornano sotto forma di incentivo, le detrazioni fiscali sembrerebbero quasi altrettanto generose: con il nostro impianto ipotetico adatto al fabbisogno di 3-4 persone con il 50% o il 55% ci tornerebbero, spalmati in 10 anni, rispettivamente 1.250 e 1.440 euro, mentre il nuovo conto termico eroga un incentivo di 1.558 euro in due rate annuali di 779 euro.
Certo, il nuovo conto energia è più oneroso dal punto di vista burocratico: se per accedere alle detrazioni “semplici” per le ristrutturazioni, quelle del 50%, praticamente non si hanno spese amministrative, e per quelle del 55% si spendono indicativamente 120 euro, i preventivi della spesa amministrativa per l’accesso al nuovo conto, leggermente più complicato, si aggirano sui 250 euro.
Il nuovo conto, dunque, sbaraglia i due incentivi concorrenti grazie a due punti di forza che lo rendono molto più attraente.
Il primo è che i soldi arrivano in soli due anni, cosa che accorcia nettamente i tempi di rientro dell’investimento. Il secondo punto di forza, è che si tratta di un contributo versato direttamente sul conto corrente e non di detrazioni Irpef spalmate in 10 anni come avviene col 50 o col 55%.
“In questo modo si rimuove una grossa barriera all’accesso all’incentivo. Va tenuto conto che molti hanno già importi in detrazione per altri interventi di efficienza energetica realizzati con le detrazioni in questi ultimi anni e che, tanto più in questo periodo di crisi, non tutti hanno redditi che comportano tassazioni sufficienti per la detrazione”, sottolinea Sergio D’Alessandris, presidente di Assolterm.
Insomma, più soldi, subito e cash: la ricetta del nuovo conto sembra appetitosa.



Gli incentivi

Div/1 EN/4 RISP/INCENT_Simbolo_euro.jpgLe detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edilizie
Chi ne può beneficiare: le persone fisiche, non solo i proprietari ma anche i titolari di diritti reali sugli immobili oggetto degli interventi.
Fino a quando: fino al 30 giugno 2013, dopo di che tornerà al 36%.
Come funzionano: portano in detrazione su 10 anni,  tramite quote di pari importo, il 50% della spesa sostenuta fino a un massimo di 96mila euro per edificio.

Altri interventi incentivati: quasi tutti i lavori di ristrutturazione.
A chi rivolgersi: all’Agenzia delle Entrate.

Le detrazioni del 55% per l’efficienza energetica

Chi ne può beneficiare: sia le persone fisiche che le persone giuridiche.
Fino a quando: fino al 30 giugno 2013, dopo di che, salvo novità, dovrebbe scendere al 36%.
Come funzionano: portano in detrazione su 10 anni, tramite quote di pari importo, il 55% della spesa sostenuta con importi massimi diversificati a seconda della tipologia di intervento.
Per quali interventi valgono: installazione di serramenti e infissi con determinate prestazioni energetiche, sostituzione della caldaia con caldaia a condensazione o impianto a biomassa, pannelli solari termici, pompe di calore, coibentazione di pareti, pavimenti e coperture, riqualificazione energetica globale dell’edificio.
A chi rivolgersi: all’Enea.

Conto energia termico
Chi ne può beneficiare: sia le persone fisiche che le persone giuridiche e la pubblica amministrazione.
Fino a quando: a tempo indeterminato salvo raggiungere il tetto di spesa annuale di 900 milioni di euro.
Come funziona: per i piccoli impianti di solare termico (sotto i 50 mq) garantisce un contributo di 170 euro/mq erogato sul conto corrente in due rate su 2 anni.
Per quali interventi vale: per i privati oltre che per il solare termico, per stufe e caldaie a biomassa installazione di serramenti e infissi con determinate prestazioni.
Solo per la pubblica amministrazione incentiva anche altri interventi per migliorare l’efficienza energetica.
A chi rivolgersi: al Gestore Servizi Energetici.



sabato 13 aprile 2013

DETRAZIONE FISCALE 55%



Con il bonus del 55% investimenti per 3,3 miliardi nel 2011
Le regioni del Nord guidano tutte le classifiche: numero di domande all'Enea per le misure di efficienza, energia risparmiata e CO2 evitata


L’Italia è spaccata in due sulle detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici. Tantissime domande nelle regioni settentrionali, molte di meno in quelle del Mezzogiorno. Con il Centro che si difende nelle Marche e in Toscana. Questo il panorama nazionale tracciato dall’ultimo rapporto Enea. Nel 2011, sono arrivate oltre 280.000 pratiche per ottenere lo sgravio fiscale su investimenti complessivi per 3,3 miliardi di euro, di cui circa 1,8 miliardi portati in detrazione. Gli interventi realizzati permetteranno di risparmiare 1.435 GWh l’anno di energia e 305.000 tonnellate di CO2. I benefici delle detrazioni fiscali nel periodo 2007-2013 (a giugno si chiuderà la porta del 55%, salvo proroghe), secondo l’Enea, saranno pari a circa 10.000 GWh l’anno di energia risparmiata e 2 miliardi di tonnellate di CO2 non più emesse nell’atmosfera.

Cambiare gli infissi è la misura più gettonata tra quelle ammesse al bonus del 55% nel 2011, con oltre metà delle richieste sul totale degli interventi, anche se i vantaggi più consistenti riguardano la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (27% delle domande). Installare sistemi solari termici per produrre acqua calda sanitaria, invece, vale l’11% della torta; le domande per coibentare le abitazioni, infine, valgono soltanto il 3% delle pratiche complessivamente gestite dall’Enea. Quanta energia si riesce a tagliare con i diversi interventi? Come chiarisce una nota dell’Enea, la coibentazione di tetti e pareti può abbattere in media i consumi tra 17 e 25 MWh l’anno.

Con le caldaie a biomasse e gli impianti geotermici si rimane sui 16-17 MWh di minori consumi annuali. Più contenuti i risparmi garantiti dai pannelli solari termici (-5,3 MWh l’anno) e dagli infissi certificati (-3 MWh). Considerando sempre il periodo 2007-2011, il rapporto stima che circa il 5% delle famiglie italiane abbia utilizzato lo sgravio fiscale per acquistare nuove tecnologie più efficienti. Proiettando i dati a giugno 2013, l’Enea ritiene che il 7% del patrimonio edilizio dello Stivale avrà ottenuto una riqualificazione parziale o totale grazie al bonus.

La Regione con il maggior numero di pratiche inviate all’Enea nel 2011 è la Lombardia, oltre 62.000 che assorbono il 22% della mole nazionale. Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, tutte insieme, sommano il 38% delle richieste di bonus fiscale pervenute due anni fa. Come osserva il rapporto, le detrazioni fiscali si sono distribuite in modo molto eterogeneo sul territorio italiano. Per quanto riguarda gli investimenti per abitante, i valori più elevati sono in Trentino Alto Adige con 159 euro spesi in media nel 2011 per la riqualificazione energetica, davanti alla Valle d’Aosta con 133. Il Piemonte occupa il gradino più basso del podio (99 euro), precedendo di poco Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.

Campania, Sicilia e Calabria, all’opposto, figurano nelle ultimissime posizioni con 11-12 euro pro capite investiti nell’efficienza energetica grazie al bonus del 55%. Marche (59 euro per abitante) e Toscana (48) si collocano a metà classifica. I risparmi di energia e CO2 seguono un andamento simile: la Valle d’Aosta è in cima alla graduatoria con 60 kWh l’anno risparmiati mediamente da ogni abitante, davanti a Piemonte e Trentino Alto Adige. Maglia nera alla Campania con appena 3 kWh pro capite tagliati annualmente. Sempre la Valle d’Aosta guida la classifica con oltre 12 tonnellate di CO2 evitate ogni dodici mesi per cittadino, mentre la Campania è all’estremo opposto (-683 kg).

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martedì 9 aprile 2013

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giovedì 4 aprile 2013

conto termico 2013 come funziona


04/01/2013 - È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Conto termico. Il decreto, firmato il 28 dicembre scorso dai Ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e delle Politiche agricole, incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e i piccoli interventi di efficienza energetica.

900 milioni per privati e PA
Per incentivare i piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili, sono stanziati 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche.

L’incentivo copre il 40% dell’investimento ed è spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. I tetti massimi sono differenziati in base all’intervento e alla potenza dell'impianto, come indicato nell’Allegato I.

Come si legge nella versione definitiva del decreto, per soggetti privati si intendono persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.

Per accedere agli incentivi, le Amministrazioni Pubbliche possono avvalersi del finanziamento tramite terzi, di un contratto di rendimento energetico o di un servizio energia, anche tramite l’intervento di una ESCO.

L’incentivo può essere assegnato esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali. I privati in alcuni casi potranno quindi scegliere se fare domanda per il bonus del 40% o per quello del 55% che, anche se più alto, viene rimborsato in dieci anni. Nessuna scelta invece per le Amministrazioni, che non potendo accedere al 55% dovranno optare per il nuovo Conto Termico.

Interventi incentivabili
Tra gli interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti, parti di
edifici esistenti o unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, dotati di impianto di climatizzazione, possono accedere agli incentivi del Conto termico:
- l’ isolamento termico delle superfici opache che delimitano il volume climatizzato;
- la sostituzione di chiusure trasparenti e infissi che delimitano il volume climatizzato;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con generatori di calore a condensazione;
- l’installazione di sistemi di schermatura e ombreggiamento non trasportabili per la protezione delle chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest.

Per quanto riguarda la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza, accedono ai bonus:
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw;
- l’ installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling, di superficie solare lorda inferiore a 1000 metri quadri;
- la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.

Tra le spese ammissibili, che concorrono al calcolo dell’incentivo, sono inclusi smontaggio e dismissione dei vecchi impianti, fornitura dei materiali e posa in opera, opere idrauliche e murarie eventualmente necessarie, interventi sulla rete di distribuzioni e prestazioni professionali.

Come funzionano gli incentivi
Anche se tutti gli interventi beneficiano di un incentivo del 40% della spesa sostenuta, i tetti del bonus sono differenziati in base al tipo di intervento, alla potenza dell’impianto e alla zona climatica in cui il lavoro è realizzato.

Per gli interventi sull’involucro (tetti, pavimenti, pareti perimetrali) il valore massimo dell’incentivo è di 250.000 euro(quindi la spesa massima incentivabile al 40% è di 625.000 euro; se si spende di più l’incentivo sarà comunque di 250.000 euro).


Per le finestre, il valore massimo dell’incentivo è di 45.000 europer le zone climatiche A, B e C, e di60.000 europer le zone climatiche D, E ed F. Per le caldaie a condensazionefino a 35 kilowatt termici (kWt), il tetto dell’incentivo è di 2.300 euro, per quelle sopra i 35 kWt il tetto è di 26.000 euro.

Per i sistemi di schermatura e ombreggiamentofissi o mobili, il valore massimo dell’incentivo è di20.000 euro, per i meccanismi automatici di regolazione di tali sistemi, il tetto è di 3.000 euro (Leggi Tutto).

Ammissibilità agli incentivi
Per accedere ai bonus, gli impianti devono presentare alcune prestazioni minime. Le caldaie a biomassa, sono incentivabili se installate in sostituzione di caldaie e di impianti per il riscaldamento delle serre preesistenti, alimentati a biomassa, gasolio o carbone. Sono esclusequelle che utilizzano rifiuti biodegradabili urbani o industriali.

Per le pompe di calore elettriche e a gas, l’incentivo erogato è calcolato tenendo conto della taglia dell’impianto, della zona climatica, dell’energia prodotta e delle prestazioni dell’impianto.

Per gli scaldacqua a pompa di calorel’incentivomassimo è di 400 euro per impianti fino 150 litri e di 700 euro oltre i 150 litri. Per caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, l’incentivo è calcolato in relazione all’energia prodotta, alla potenza dell’impianto, alle ore di fuzionamento, alla zona climatica e all’emissione di polveri.

Sul solare termico e solar cooling, l’incentivo si calcola per metro quadro installato: 170 euro/mqfino a 50 mq di superficie e 55 euro/mq per impianti oltre i 50 mq di superficie; l’incentivo sale rispettivamente a 255 e 83 euro/mq se si tratta di impianti di solar cooling cioè raffrescamento (Leggi Tutto).

Come fare domanda
I soggetti che intendono accedere all’incentivo devono presentare domanda al Gse, Gestore dei servizi energetici, entro 60 giorni dalla fine dei lavori. L’istanza va inviata avvalendosi della scheda-domanda che il Gse metterà a disposizione sul proprio sito web.

Se gli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili prevedono una potenza termica nominale complessiva maggiore di 500 kW ed inferiore o uguale a 1000 kW, accedono ai meccanismi di incentivazione dopo l’iscrizione in appositi registri.

Nella domanda deve essere indicato in modo chiaro il tipo di intervento effettuato e la spesa totale ammissibile. La domanda deve inoltre essere firmata dal soggetto responsabile e accompagnata da un suo documento di identità.

All’istanza vanno allegate le schede tecniche dei componenti o delle apparecchiature installate, l’asseverazione di un tecnico abilitato, le fatture attestanti le spese sostenute e l’autocertificazione sul mancato cumulo dei bonus con altri incentivi statali.

Se richiesti, devono essere presentati anche l’attestato di certificazione energetica, la diagnosi energetica, la dichiarazione di conformità dell’impianto, il certificato del corretto smaltimento degli impianti e il certificato rilasciato dal produttore attestante il rispetto dei livelli emissivi in atmosfera.
In particolare, per gli interventi di isolamento termico, le richieste di incentivo devono essere corredate da diagnosi energetica precedente l’intervento e da certificazione energetica successiva.

Per la sostituzione di finestre, l’installazione di schermature, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e l’installazione di collettori solari termici, le richieste di incentivo devono essere corredate da diagnosi energetica precedente l’intervento e da certificazione energetica successiva quando l’intervento è realizzato su interi edifici con impianti di riscaldamento di potenza nominale totale del focolare maggiori o uguali a 100 kW.